La manutenzione in quota dei macchinari comporta rischi ben oltre la normale attività a terra. Conoscere e prevenire questi pericoli è fondamentale per garantire la sicurezza in quota e salvaguardare la continuità operativa.
Scivolamenti o perdita di equilibrio su passerelle, scale e piattaforme a più di 2 m da un piano stabile.
Contromisure: linee vita rigide/flessibili, parapetti e imbracature certificate.
Utensili o componenti che precipitano colpendo operatori o danneggiando il macchinario sottostante.
Contromisure: reti anticaduta, contenitori porta-utensili e lanyard.
Oscillazione violenta dell’operatore vincolato, con rischio di urti contro strutture vicine.
Contromisure: ancoraggi posizionati sopra la testa e cordini brevi.
Dopo l’arresto di caduta, l’operatore resta appeso con rischio di sincope.
Contromisure: procedure di soccorso rapido e dispositivi di recupero (tripodi, argani).
Superfici impregnate o cavi mal posizionati aumentano il rischio di cadute.
Contromisure: pavimentazioni antiscivolo, gestione ordinata dei cavi e segnaletica.
Contatto con parti in tensione o impianti vicini.
Contromisure: differenziali, messa a terra e DPI isolanti.
Ingranaggi e pulegge possono intrappolare mani o indumenti.
Contromisure: barriere fisiche e lock-out/tag-out.
Sollevamento di carichi in quota può causare lesioni.
Contromisure: ausili meccanici, formazione ergonomica e turni bilanciati.
Gas tossici o carenza d’ossigeno in spazi confinati adiacenti.
Contromisure: rilevatori ATEX, ventilazione e permessi di lavoro.
Un approccio integrato — combinando sistemi collettivi, DPI e procedure operative — è la strategia più efficace per ridurre gli incidenti nei lavori in quota macchinari industriali.
Rispetto della Direttiva Macchine 2006/42/CE e del D.Lgs. 81/2008 per evitare sanzioni.
Operatori più sereni lavorano con maggiore efficienza e minore stress.
Prevenire è più economico che gestire incidenti e riparazioni straordinarie.
La Direttiva Macchine stabilisce che ogni macchina deve essere progettata per prevenire i principali rischi meccanici,
sottoposta a valutazione del rischio e marcata CE per attestare la conformità ai requisiti di sicurezza europei.
Il D.Lgs. 81/2008, Titolo IV impone al datore di lavoro di effettuare una valutazione dettagliata dei rischi
per qualsiasi intervento in quota superiore a 2 m, definendo procedure operative sicure e l’adozione di sistemi anticaduta certificati.
La UNI EN 11578:2015 fornisce le specifiche tecniche per le linee vita permanenti, includendo criteri di resistenza,
durabilità e metodi di prova in cantiere per garantire un’installazione a norma.
La UNI EN 795:2012 integra il panorama normativo con i requisiti per dispositivi mobili, fondamentali per
interventi temporanei, assicurando che ogni unità superi test di tenuta e frenata in caso di caduta.
Installiamo sistemi a zavorra su piattaforme semoventi (PLE, carrellate, elevatori) per garantire ancoraggi solidi senza forare il pianale.
Colleghiamo finecorsa e sensori di tensione direttamente al PLC per bloccare il macchinario se l’operatore non è ancorato correttamente.
Interventi su ponteggi e scale anticaduta secondo procedure lock-out/tag-out, per garantire sicurezza e continuità operativa.
La piena padronanza e l’applicazione puntuale delle Direttive Europee (2006/42/CE, ATEX), delle Norme UNI (UNI EN 11578:2015) e delle Norme EN (EN 795:2012) non sono solo obblighi di conformità: sono leve strategiche che riducono fino al 40 % la probabilità di infortuni e garantiscono una continuità operativa costante.
Affrontare le sfide della sicurezza in quota con un mix di competenza tecnica e strumenti avanzati significa creare un ambiente di lavoro evoluto, aumentare l’efficienza delle linee produttive e consolidare la solidità del tuo business agli occhi di clienti, partner e investitori.
Invitiamo tutti gli stakeholder a considerare la sicurezza come un vero asset aziendale.
Generalmente ogni 6–12 mesi, in base alle specifiche del produttore e alle condizioni ambientali (postazioni sopraelevate, polveri, salsedine)
Si utilizzano pesi certificati per testare tenuta e deformazione dei punti di ancoraggio e della linea vita con zavorra.
La Direttiva Macchine 2006/42/CE e il D.Lgs. 81/2008 (Titolo IV) – oltre alle norme UNI EN 11578:2015 e UNI EN 795:2012 per i dispositivi di ancoraggio.