I lavori in quota espongono gli operatori a un rischio elevato di caduta dall’alto. Per questo motivo, la progettazione e l’installazione dei dispositivi di ancoraggio devono essere effettuate nel rispetto delle norme tecniche di riferimento, scegliendo soluzioni adeguate al contesto operativo e alla frequenza di utilizzo.
Nel panorama normativo europeo e italiano, i dispositivi di ancoraggio sono disciplinati principalmente da tre riferimenti:
Comprendere correttamente campo di applicazione e differenze tra queste norme è fondamentale per garantire sicurezza, conformità e durabilità del sistema anticaduta.
I dispositivi di ancoraggio sono elementi o sistemi progettati per consentire il collegamento dei DPI anticaduta (imbracature, cordini, dispositivi retrattili) a una struttura di supporto, al fine di prevenire o arrestare una caduta.
Un dispositivo di ancoraggio comprende:
I dispositivi devono essere compatibili con i sistemi di protezione individuale contro le cadute dall’alto conformi alla UNI EN 363.
La UNI EN 795:2012 specifica i requisiti prestazionali e i metodi di prova per i dispositivi di ancoraggio mono-utente, chiarendo esplicitamente nel proprio campo di applicazione che tali dispositivi sono:
Si tratta quindi di dispositivi temporanei o portatili, utilizzati principalmente in ambito di cantiere o per interventi non ricorrenti.
La norma definisce inoltre:
Rientrano nella UNI EN 795:2012
La CEN/TS 16415:2013 è una Specificazione Tecnica europea che integra la EN 795 introducendo criteri aggiuntivi per i dispositivi di ancoraggio destinati all’uso da parte di due o più operatori contemporaneamente.
Questa specifica:
La UNI 11578:2015 disciplina i dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente su edifici e strutture.
Si applica a sistemi progettati per:
La norma definisce criteri specifici per:
(UNI 11578 – UNI EN 795 per aspetti prestazionali)
Sono ancoraggi puntuali fissi, installati in modo permanente sulla struttura.
Utilizzati come:
Rientrano pienamente nella UNI 11578 quando installati in modo permanente.
(UNI EN 795)
Sono ancoraggi mobili o rimovibili, destinati a utilizzi temporanei.
Caratteristiche principali:
(UNI 11578 – UNI EN 795 – CEN/TS 16415)
Le linee vita flessibili sono sistemi permanenti costituiti da funi in acciaio ancorate a più punti strutturali.
Consentono lo spostamento continuo dell’operatore in sicurezza.
(UNI 11578 – UNI EN 795 – CEN/TS 16415)
Sono sistemi rigidi, generalmente a rotaia, che offrono:
Molto diffusi in ambito industriale e per la manutenzione di impianti complessi.
(UNI EN 795)
Sono dispositivi non fissati strutturalmente, stabilizzati mediante masse zavorrate.
Utilizzati prevalentemente su: